sabato 30 luglio 2016

MADE IN ITALY: ENNESIMA AFFERMAZIONE IN EUROPA

Un ennesimo produttore interamente Italiano che afferma la propria capacità e serietà all’estero rafforzando la grande tradizione del Made in Italy.

Lo scorso aprile si è tenuto, presso la Trade Fair di Stoccarda, un importantissimo Fiera specializzata dal nome “The Hall of Vape 2016”. La Fiera ha visto la partecipazione di circa 90 Espositori e ha registrato una partecipazione di oltre 8.000 visitatori con la presenza di addetti ai lavori ma non solo. Una vasta selezione di espositori di rilievo provenienti dalla Germania e dall'estero ha raccolto l’interesse dei visitatori durante i due giorni di esposizione.

Nel corso della Fiera, una promettente azienda italiana,  DeOro Liquid, con l'obiettivo di rafforzare e consolidare i rapporti commerciali con l’importante Mercato Tedesco, ha avuto modo di presentare agli intervenuti tutta l’intera gamma di prodotti. DeOro Liquid è un'azienda che punta all'eccellenza producendo interamente in Italia utilizzando materie prime, esclusivamente, di origine e produzione europea.
Oltre ai rigidi controlli da parte delle Autorità preposte e dai vincoli di Legge, la DeOro affianca ulteriori procedure produttive interne al fine di garantire la qualità dei propri prodotti micro filtrandoli.

Notevole successo è stato raccolto come testimonia questo spaccato di un articolo del giornalista Manfred Schindler pubblicato su “Dampfer Magazin”: “DeOro pone grande enfasi sul rigoroso rispetto di tutti i requisiti di legge applicabili ai propri prodotti e, allo stesso tempo, li cura in ogni dettaglio. Non vi è alcun margine per DeOro Liquid per il compromesso, volendo convincere i propri Clienti solo con la qualità e il gusto. Alla mostra di Stoccarda ho, quindi, potuto misurare l'entusiasmo dei visitatori presso lo stand di DeOro Liquid”.

Un ennesimo produttore interamente Italiano che afferma la propria capacità e serietà all’estero rafforzando la grande tradizione del Made in Italy.
PER APPROFONDIRE LE TEMATICHE RIVOLTE AL MADE IN ITALY 
Il progetto Best Italian Made è un agevolatore d’impresa che permette agli imprenditori e alle imprese di raggiungere nuovi mercati nazionali e internazionale.
In partnership con professionisti selezionati e tramite reti d’impresa garantisce una serie di servizi essenziali per l’azienda che intende internazionalizzarsi.

venerdì 29 luglio 2016

RICERCA E INNOVAZIONE: UN DIALOGO CONCRETO FRA IMPRESE E UNIVERSITÀ

Nel seguente articolo presentiamo la testimonianza di una storica azienda meccanica bolognese operante in oltre 60 Paesi in tutto il mondo e del grande valore della collaborazione con le università nella ricerca per l’innovazione e lo sviluppo tecnologico. 

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Lo scorso 8 luglio a Rimini, in occasione della Summer School del Master MIT in “Management of Research, Innovation and Technology” del Politecnico di Milano, Varvel SpA, storica azienda meccanica bolognese specializzata nella progettazione e produzione di riduttori e motoriduttori operante in oltre 60 Paesi in tutto il mondo, ha partecipato ad una conferenza sull’importante rapporto di collaborazione fra le università e le aziende che fanno della ricerca e dell’innovazione i loro punti di forza

Un’impresa con una tradizione di oltre 60 anni alle spalle come Varvel deve sempre ricercare l’innovazione e il miglioramento per continuare ad affermare il proprio ruolo: per fare ciò ha potuto stringere rapporti di collaborazione con le principali università dell’Emilia Romagna. 



La prima occasione di collaborazione si è presentata nel 2007 per un bando regionale per la costituzione di una rete di laboratori e centri di ricerca per il settore della meccanica avanzata: è stato l’inizio di un rapporto proficuo con il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che ha permesso lo sviluppo di ulteriori progetti ancora più importanti ed impegnativi. Tra il 2008 e il 2010 è stata la volta del progetto per la realizzazione di un motoriduttore in grado di funzionare senza l’utilizzo di lubrificanti tradizionali, con un impatto ambientale azzerato. 

L’azienda ha anche partecipato con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara al progetto “VIBRACUSTICA”, il cui obiettivo era lo studio di metodi e tecniche innovative per l’ottimizzazione vibro-acustica delle macchine industriali e, nel caso specifico, dei riduttori meccanici. In collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, Varvel ha partecipato al Progetto MeNaCo “Development of fast metrological method for in-line monitoring of ternary nanostructured coatings” coordinato dall’Università tedesca Fraunhofer IWM.

giovedì 28 luglio 2016

IL PIANO INDUSTRIALE: CHI È COSTUI?

Il piano industriale, anche chiamato business plan, è il documento che illustra in termini qualitativi e quantitativi le intenzioni del management relative alle strategie competitive dell’azienda, le azioni che saranno realizzate per il raggiungimento degli obiettivi strategici e soprattutto diffonde la stima dei risultati attesi.


Il business plan ha un ruolo molto importante nell’ambito della gestione delle imprese in quanto risulta utile al management per la rappresentazione della propria visione imprenditoriale. Consente infatti all’impresa la necessaria visibilità per attirare risorse finanziarie, indispensabili alla realizzazione delle azioni pianificate: il documento infatti costituisce uno degli elementi chiave valutati dagli investitori per decidere se impegnare i loro capitali in un’azienda.

La strutturazione del business plan dovrebbe includere in modo completo informazioni in grado di permettere:
  • La focalizzazione sulla creazione di valore nell’ambito di una visione di lungo periodo
  • L’utilizzo di questo come una vera e propria guida per la gestione dell’attività aziendale
  • La preparazione dell’azienda al confronto con il mercato finanziario
  • Una migliore definizione del sistema di incentivazione aziendale connesso con il raggiungimento degli obiettivi indicati
Le fasi essenziali per la costruzione del Piano Industriale sono:
  • Confronto con il sistema degli stakeholder
  • Confronto con il Consiglio di Amministrazione / Direzione aziendale
  • Dichiarare “dove si vuole andare”, definire Mission e Vision dell’organizzazione, esplicitare i Valori che esprimono l’identità aziendale. È questo il passo, fondamentale e imprescindibile, che l’organizzazione deve compiere, per assumere consapevolezza del proprio posizionamento, orientare le scelte aziendali in modo efficiente e individuare le aree di interesse prioritario.
  • Confronto con il Management
  • Il confronto con i Dirigenti aziendali è funzionale alla raccolta di informazioni utili per definire gli aspetti di sviluppo delle strategie e disegnare la Macro e Micro struttura organizzativa.
  • Definizione delle strategie e delle leve di valore
  • Nel Piano Industriale sono presentate le intenzioni strategiche, le azioni da realizzare per il raggiungimento degli obiettivi e l’evoluzione dei risultati attesi.
  • Piano economico e finanziario
  • Lo sviluppo nel tempo della propria strategia passa inequivocabilmente dalla traduzione in termini economici delle leve di valore sopra citate. Le leve di valore possono essere positive (ricavi) o negative (investimenti / costi).
  • Macrostruttura e microstruttura
  • Il Piano Industriale a fronte del contesto in cui si muove l’azienda e delle priorità date dalla proprietà, propone mission, vision e valore prodotto per il mercato e individua la più adeguata macrostruttura per raggiungere efficacemente gli obiettivi che dal Piano derivano. La Macrostruttura aziendale, dettaglia gli elementi costituenti in termini di mission, responsabilità attribuite e funzioni caratteristiche al fine di poter essere utilizzata come strumento di indirizzo per la gestione dell’azienda. La microstruttura individua i pesi delle diverse strutture operative.
Vikyanna, agevolatore d'impresa mette a disposizione la sua esperienza per aiutare le imprese nella redazione di piani aziendali


PER APPROFONDIRE 
Come si preparara un piano industriale

mercoledì 27 luglio 2016

IL MINISTERO PROMUOVE IL FREE-WIFI NEI LUOGI TURISTICI: OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE ITALIANE

Importante notizia e opportunità di business (pensiamo anche all'ecommerce) per tutte le aziende che lavorano nel comparto turistico: con un'intesa firmata dal ministero del Beni culturali e del Turismo (Mibact) con il ministero dello Sviluppo economico (Mise) e l'Agenzia per l'Italia Digitale (Agid), è partita di fatto la realizzazione di una connessione wifi diffusa e gratuita a disposizione dei turisti. Sarà una banda ultralarga a collegare tutti i siti turistici e le aree aeroportuali e ferrovarie per consentire ai visitatori un accesso unico e acquisire informazioni sui luoghi da visitare, gli eventi da poter seguire durante i propri soggiorni, ma anche lasciare commenti e suggerimenti.


Banda ultralarga per collegare tutti i siti turistici e culturali, una rete wi-fi diffusa e federata con un sistema di accesso unico, compatibile anche con SPID, dati pubblici e privati aperti, con standard e regole di utilizzo che consentano lo sviluppo di servizi.

Questi i principali impegni del Protocollo d‘intesa per il turismo che è stato firmato oggi al Ministero dei beni e delle attività culturali dal sottosegretario al MiBACT con delega al turismo Dorina Bianchi, dal sottosegretario al MiSE con delega alle telecomunicazioni, Antonello Giacomelli, e dal direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale, Antonio Samaritani.

L’obiettivo del protocollo è la creazione di nuovi servizi digitali nell’ambito  del turismo in grado di “facilitare l’accesso di cittadini e visitatori al patrimonio artistico, naturale e culturale” e di “creare un ambiente fertile per il settore privato all’interno del quale sviluppare applicativi e servizi a valore aggiunto”.

Il protocollo avrà la durata di tre anni, prorogabile di altri due, e per la sua attuazione sarà costituito un tavolo tecnico al quale parteciperanno due rappresentanti di Mibact, Mise e Agid.

Per Dorina Bianchi, sottosegretario al MiBACT con delega al turismo: “La firma del protocollo è un ulteriore tassello che aggiungiamo al cammino dell’Italia verso il cambiamento. rappresenta una parte integrante del Piano Strategico del Turismo. La promozione e la valorizzazione oggi viaggiano soprattutto on line. Per questo le nuove tecnologie rappresentano una parte consistente e strategica del Piano Nazionale sul Turismo che sarà pronto entro fine mese. Dobbiamo metterci al passo coi tempi: la maggior parte delle prenotazioni avviene sul web che è lo strumento principale per intercettare il mercato internazionale e dare un contributo all’implementazione dei flussi turistici”.

Il sottosegretario Giacomelli ha affermato: “Oggi Internet sta modificando profondamente e velocemente il business del turismo e la fruizione della cultura: occorre integrare il più possibile i servizi perché il digitale accompagni tutta l’esperienza del visitatore”

Per il direttore dell’Agid, Antonio Samaritani: “Il sistema pubblico di identità digitale (Spid) rappresenta un’opportunità fondamentale per la creazione di servizi digitali di nuova generazione orientati alle esigenze del cittadino. Il turismo è uno degli ambiti che più devono fare da traino nel percorso di digitalizzazione del paese”.

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La notizia non coglie imprerata l'agevolatore di imprese Vikyanna, che con i progetti Best Italian Makers e Best Italian Make  permetterà alle aziende di organizzare le proprie reti commerciali, sfruttando vari modelli, dai più tradizionali, al network marketing e e-commerce.


"Non si possono vivere limitazioni nella proposta commerciale di un'azienda, poiché essa è l'anima di ogni impresa. UNICA e INTIMA".

Alcuni servizi proposti da Vikyanna:
  • Analisi mercati interni ed esterni
  • Generazione e/o ottimizzazione piano commerciale
  • Corsi specifici
  • Budgettizzazioni
  • Portale ecommerce evoluto nei mercati emergenti 
e tanti altri strumenti da condividere insieme allo STAFF ed ai commerciali Tutor di Vikyanna.

lunedì 25 luglio 2016

COS'È L'IDENTITÀ DIGITALE?


In cosa consiste l’identità digitale di un’azienda? E perché è così importante?

Partiamo da qualcosa che già conosciamo: il brand aziendale, che come tutti sappiamo è certamente il marchio, ma questo non è il solo elemento che lo contraddistingue. Sono egualmente importanti il rapporto con il naming del marchio (o logotipo), il rapporto fondamentale, ma a volte dimenticato, con il font tipografico usato, con i colori di cui il marchio è composto. 
Tutti questi elementi, assieme a molti altri, compongono l’identità aziendale

Ecco: per analogia l’identità digitale di un’azienda è data dagli stessi elementi che compongono l’identità aziendale offline, ma alla quale si aggiungono il "tono di voce" con la quale si rivolge alle persone, i contenuti che vengono condivisi e la reputazione che hanno gli utenti della nostra azienda, il tutto attraverso la comunicazione dei nuovi media digitali: social network, blog, microblog, video.

Come si può gestire l'identità digitale?

Per gestire l'identità digitale bisogna controllare in ogni momento che l'azienda abbia uno share of voice uniforme sia online che offline, senza quindi risultare biploari e non riconoscibili. Un'uniformità di linguaggio e di espressione favorisce una buona brand reputaton, fondamentale sul web. 

Su Internet è possibile trovare qualsiasi informazione e opinione sui vari marchi ed è per questo che è importante mantenere alto il livello della propria reputazione. Curare la propria immagine online è fondamentale e il primo passo da compiere è quello di realizzare un sito che illustri tutto quello che si fa e che si è nei minimi dettagli. Un sito ben posizionato su Google apparirà agli occhi di un utente come migliore rispetto agli altri competitor del settore.

In secondo luogo è bene focalizzarsi sulle opinioni dei consumatori che si diffondono attraverso siti, blog e social network. È indispensabile interagire con i clienti, rispondendo anche a eventuali proteste che possono scoppiare sul Web sempre in modo cortese.

Al giorno d’oggi, la gente si affida ad Internet per ogni cosa, chiedendo consigli e opinioni per questo è importante curare sia la Brand Awareness che la Brand Reputation. Questi due fattori ti permetteranno di aumentare la visibilità e la stima dei clienti verso la tua azienda.

Vikyanna agevolatore d'impresa per tramite di partner presenti su tutto il territorio nazionale permette alle aziende un percorso innovativo e personalizzato sulla gestione della propria immagine, sia di rappresentanza fisica che web,  individuando ed esaltando la filosofia aziendale.

sabato 23 luglio 2016

LA CULTURA DELL'INTERNAZIONALIZZAZIONE

In un mondo globalizzato e interconnesso, le aziende per sopravvivere devono confrontarsi con i mercati esteri e anche conquistarli, ottenendo una nicchia di mercato in questi mercati. Portare un'azienda all'estero è però complesso come aprire una nuova attività d'impresa. Per questo motivo l'attività di internazionalizzazione va pianificata nel migliore dei modi. 



Il primo aspetto fondamentale è l’analisi del mercato nel quale interessa entrare, comprendendo diversi aspetti:

  • Cultura
  • Distanza
  • Trasporti
  • Presenza di possibili partner
  • Presenza di possibili competitor, italiani e locali
  • Possibili vantaggi
  • Possibili svantaggi
  • Modalità di comunicazione
  • Capacità di investimento aziendali a medio termine

Senza un'adeguata pianificazione qualsiasi progetto di internazionalizzazione è destinato a fallire. Credere di poter semplicemente cogliere qualche occasione qua e là è rischioso e inefficiente. Occorre raccogliere informazioni, attivare contatti, prevedere spese di viaggio, eventualmente adattare i prodotti e i servizi offerti alle esigenze dei mercati locali, ecc.

Le differenze culturali sono particolarmente evidenti se si pensa a popolazioni orientali, ma anche per paesi più vicini all’Italia è bene comprendere al meglio le differenze e le eventuali similitudini. Ciò consente di evitare errori che possono offendere i nostri interlocutori senza che ce ne si renda conto. Una diversa cultura porta con se anche un diverso impianto normativo, che è bene conoscere prima di affacciarsi nel nuovo mercato: considerare superficialmente gli aspetti contrattuali e legali può infatti comportare gravi perdite di denaro.

La presenza di competitor italiani negli stati che si intende raggiungere può semplificare in parte l’operazione di ingresso nel mercato, poiché i consumatori sono già abituati a prodotti simili ai nostri, diventa solo necessario comunicare i nostri prodotti e i nostri valori nel modo più adatto, senza dimenticare: l’identificazione; l'analisi competitiva dei segmenti scelti; le modalità di presenza sul territorio; i possibili partner locali; il posizionamento e l'eventuale adattamento alle esigenze locali; le politiche di prezzo; le condizioni di vendita e di pagamento; le strategie di comunicazione, distribuzione e di sviluppo; la descrizione degli intermediari.

I trasporti sono determinanti per il successo di un'attività di esportazione: oltre ad essere innanzitutto un costo per l'impresa, vengono percepiti dal cliente come un servizio e, come tale, possono costituire un vantaggio competitivo oppure un punto di debolezza. È necessario valutare la distanza fisica tra venditore e acquirente, le difficoltà di comunicazione, i rischi di danneggiamento della merce, ecc.

La difficoltà di redigere un piano così articolato può apparire scoraggiante. Per questo l'agevolatore di imprese Vikyanna mette la sua esperienza al servizio delle aziende che intendono aprirsi ai mercati internazionali, per aiutarle a compiere questo grande passo in tutta sicurezza.

Alcuni servizi proposti da Vikyanna:


venerdì 22 luglio 2016

MAINA: COME VENDERE PANETTONI AGLI AMERICANI

In uno degli articoli precedenti,  l'agevolatore di imprese Vikyanna ha spiegato l'importanza di saper internazionalizzare i propri mercati, ottenendo successi commerciali in settorisolo apparentemente in crisi.

Nell'ultimo triennio infatti la quota sull'export mondiale si è assestata intorno al 2,8% favorita dalla vivacità della domanda di beni di consumo per la persona e per la casa. Il vero motore di tutto ciò sono le piccole e medie imprese che realizzano quasi la metà dei prodotti portati all'estero. È quanto evidenzia il Rapporto ICE 2015-2016 sull'Italia nell'economia internazionale.


Lo sa bene ad esempio Maina che raddoppia l’export di panettoni in America

I nuovi accordi commerciali all’estero per Maina, azienda dolciaria di Fossano (Cn), le permettono così di aumentare a oltre il 15% la quota export: sulla base degli ordini già ricevuti e di quelli in fase di definizione, le vendite oltreconfine potrebbero salire del +20% rispetto al 2012. 


Perfino a luglio (periodo non molto favorevole in Italia per la produzione di panettoni)  le sue linee di produzione  hanno preso a lavorare a pieno ritmo, 7 giorni su 7 senza interruzione, per soddisfare la richiesta di panettoni che arriva dall’estero. 

Le maggiori soddisfazioni giungono, in particolar modo, dal Nord America, dove le famiglie Brandani e Di Gennaro, da decenni al timone dell’azienda, hanno intensificato i rapporti economici con Canada e Stati Uniti.

Anche negli Usa è stato raggiunto un nuovo accordo con una delle più importanti catene della grande distribuzione, con oltre 350 punti vendita sul territorio statunitense.

Continua anche l’espansione dell’azienda dolciaria verso Oriente. La Corea del Sud, ad esempio, che lo scorso anno ha rappresentato una sorta di test, nel 2013 prevede di diventare un baluardo strategico per la diffusione dei prodotti dolciari ‘made in Fossano’ in tutto il continente asiatico. Oltre al consolidamento delle vendite dei panettoni in Messico e altri Paesi del centro America, stanno finalizzando un importante accordo per entrare in Cina.


Vikyanna si occupa della gestione e organizzazione di reti commerciali, basandosi su vari modelli, dai più tradizionali, al network marketing e e-commerce.


Alcuni servizi proposti da Vikyanna:

  • Analisi dei mercati
  • Generazione e/o ottimizzazione piano commerciale
  • Corsi specifici
  • Budgettizzazioni


giovedì 21 luglio 2016

ITALY CHINA SCIENCE, TECHNOLOGY & INNOVATION WEEK 2016

Promuovere un confronto continuo tra Italia e Cina sui temi dell’innovazione, della scienza e della tecnologia, per costruire partenariati tecnologici, produttivi e commerciali nei contesti innovativi ricerca-impresa dei due Paesi: tutto questo è l’oggetto della Italy-China Science, Technology & Innovation Week 2016. 
Appuntamento a Bergamo, Bologna, Napoli il 25-27 Ottobre 2016

 


Promuovere un confronto continuo tra Italia e Cina sui temi dell’innovazione, della scienza e della tecnologia, per costruire partenariati tecnologici, produttivi e commerciali nei contesti innovativi ricerca-impresa dei due Paesi: tutto questo è l’oggetto della Italy-China Science, Technology & Innovation Week 2016.
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L’evento è promosso dal lato italiano dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca-MIUR e coordinato da Città della Scienza in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche-CNR, Confindustria, l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, l’Università degli Studi di Bergamo e le principali realtà accademiche e di ricerca attive nel settore della scienza, della tecnologia e dell’innovazione. Dal lato cinese, essa è promossa dal Ministero della Scienza e Tecnologia-MOST, dalla Beijing Association for S&T, dalla Beijing Municipal Science & Technology Commission-BMSTC, dall’International Technology Transfer Network-ITTN e dalle principali realtà industriali, accademiche e di ricerca nel settore di S&T.

mercoledì 20 luglio 2016

GESTIRE I RAPPORTI INTERPERSONALI E DI LAVORO CON "VIKYANNA STRUCTOGRAM® CORPORATE"

Comprendere le diversità e saperne tenere conto, significa scoprire come e perché le nostre specifiche Componenti Biostrutturali ci influenzano. Pur essendo uno strumento derivato dall’ambito scientifico, i punti di forza del percorso di agevolazione imprenditoriale ideati da Vikyanna impulse to do" sono la semplicità, la rapidità di comprensione, l’immediatezza dell’utilizzo in pratica e l’incisiva visualizzazione dei risultati.



A cosa serve il percorso  "Vikyanna impulse to do"?

I corsi si basano sulle tecniche Structogram™ se ervono a comprendere le Componenti Biostrutturali del nostro cervello e a trasmettere al partecipante al Training l’esatta conoscenza della propria Personalità predisposta nei suoi tratti fondamentali e dunque anche dei punti di forza, delle aree di miglioramento e in qualche modo, anche dei  limiti da fronteggiare.

Quali corsi esistono?

Sono stati creati tre corsi con lo scopo di conoscere:
  • la propria struttura cerebrale (Vikyanna Structogram Corporate 1)
  • la chiave per conoscere gli altri  (Vikyanna Structogram Corporate 2)
  • la chiave d’accesso per negoziare in base allo Structogram™ del prodotto e delle persone   (Vikyanna Structogram Corporate 3)
Chi partecipa ai corsi sviluppati con il metodo Structogram™ sarà in grado di:

  1. costruire il proprio Structogram tramite l’autoanalisi 
  2. conoscere il significato e le caratteristiche dello Structogram 
  3. approfondire il proprio Structogram e la propria personalità 
  4. prendere consapevolezza dei vantaggi e limiti di ogni biostruttura 
  5. porre le basi per utilizzare il proprio potenziale specifico 
  6. riconoscere i rischi di pregiudizi dovuti alla propria biostruttura e vedere gli altri in modo più oggettivo 
  7. imparare a pensare in termini di biostruttura e familiarizzare con lo strumento Triogram 
  8. riconoscere i tratti dominanti delle altre persone in modo veloce e sicuro 
  9. applicare il Triogram nei rapporti di coppia 
  10. applicare il Triogram nei rapporti di gruppo e nei lavori in team
Durante il percorso di agevolazione imprenditoriale condotto da "Vikyanna impulse to do" e in particolare Vikyanna Structogram® Corporate 1, 2 e 3 nel corso del quale, si apprende inizialmente come conoscere se stessi e conoscere gli altri, e successivamente si impara a relazionarsi con le persone, con i collaboratori e con i clienti, traendo da ogni individuo il massimo del rendimento, per il miglior successo personale e imprenditoriale.


Perché seguire i corsi Structogram™?

La gestione dei rapporti interpersonali di lavoro è una delle principali cause di stress e delle cosiddette 'work related diseases', che nei casi più gravi possono manifestarsi con disturbi fisici e psichici di vario genere. Per evitare - laddove possibile - di ritrovarsi in situazioni insostenibili, è importante allora partire fin da subito con il piede giusto. I corsi Structogram™ vi aiuteranno a comprendere quale sia la Biostruttura delle persone intorno a voi, gli aspetti principali del loro carattere (le dominanti), quali siano i loro punti di forza, le caratteristiche individuali di ognuno e adattare di conseguenza la vostra comunicazione a quanto la persona di fronte a voi si aspetta.



PER APPROFONDIRE

PERCHÈ LA COMPETENZA SOCIALE È UN VANTAGGIO PER L'IMPRESA ?

CORSI STRUCTOGRAM™ COME STRUMENTO DI TRAINING

martedì 19 luglio 2016

PMI: IL DIGITALE VI SALVERÀ

La dimensione delle aziende del veneto (e mediamente di quelle italiane) è  troppo piccola e non siamo leader nella tecnologia, «ma sappiamo di essere i migliori al mondo in molte classi di prodotto». Parola di Alberto Baban, presidente della Piccola industria di Confindustria.



La situazione dell’innovazione in Veneto rispecchia questo aspetto: il Veneto è ai primi posti in termini di alfabetizzazione digitale, ma con un primato frutto della media fra chi corre nell'Ict e settori più tradizionali a utilizzo minore (agroalimentare, costruzioni, meccanica). Il Veneto inoltre ha la spesa in R&D superiore alla media nazionale (5,7% contro 3,6%), ma con un numero più basso di brevetti, segno che l’innovazione è più incrementale che alla ricerca di nuove soluzioni rivolte al futuro. 

Altro esempio: il Veneto possiede una grande vocazione internazionale, ma in cui l’individualità spiccata sfocia troppo spesso in individualismo anche all’interno del sistema imprenditoriale, minando alla base la collaborazione indispensabile per crescere e affrontare i mercati globali.

Andrea Paliani, senion partner di EY.com, presentando i dati dell’ Osservatorio sull’Innovazione sviluppato con Confindustria,  ha voluto sottolineare come questo territorio rappresenti «un’eccellenza tra le regioni italiane che con il digitale ha l’opportunità di valorizzare alcune sue caratteristiche e superare alcune criticità che ne frenano la crescita». Fra questi c’è «la carenza di laureati in science e tecnologie, di occupati nei servizi a valore aggiunto, di scarsità di brevetti e pubblicazioni scientifiche e investimenti in ricerca e sviluppo, di infrastrutture digitali e fisiche oltre alla mancata digitalizzazione dei processi amministrativi».

L’Italia che innova può crescere: sviluppando la sua cultura dell’innovazione. Tracciando una via italiana alla quarta rivoluzione industriale. Ha tutte le capacità per farlo. Ma questa volta si deve superare: non può riuscirci se si lascia dominare dalle tensioni partigiane. Deve fare squadra per un obiettivo comune. E deve farlo per lungo tempo. Da questo punto di vista le serve un salto culturale non piccolo. Grande.

lunedì 18 luglio 2016

COME SI PREPARA UN PIANO INDUSTRIALE

Chiamato anche piano strategico di azienda o,  più semplicemente noto come business plan, è il documento maggiormente richiesto dagli investitori, dagli istituti di credito e da tutti gli stakeholder che hanno interessi (o potrebbero averli in futuro) legati all'azienda.    Il piano industriale consente all’impresa la necessaria visibilità per attirare risorse finanziarie, indispensabili alla realizzazione delle azioni pianificate: il documento infatti costituisce uno degli elementi chiave valutati dagli investitori per decidere se impegnare i loro capitali in un’azienda e risanare una azienda in difficoltà.

piano industriale


Anche se da alcuni imprenditori quello di esprimere e formalizzare, in uno schema organico, le idee innovative che possono essere sfruttate per creare il business viene percepito come uno degli impegni più gravosi, in realtà il piano industriale è uno strumento che serve ad aiutare l'imprenditore a colmare questa esigenza, diventando quindi il punto di partenza indispensabile per qualsiasi impresa. 

Quali sono le funzioni principali di un piano industriale?  Deve assolvere a tre funzioni importantissime:
  • Serve per formalizzare le idee di gestione dell’impresa
  • Serve come strumento di verifica a consuntivo per valutare le performance dell’impresa in un determinato arco temporale
  • Serve per la ricerca e l’ottenimento di finanziamenti

business plan
Per un imprenditore il piano industriale diventa dunque un documento indispensabile e utile per individuare con accuratezza i rischi e i benefici che può correre l'azienda nell'arco dei prossimi 3-5 anni, permettendo così di anticipare errori, e consentendo di ottenere una vera e propria “fotografia” della situazione dell’azienda nel suo complesso.

È per questo motivo che la cura con cui si prepara il business plan deve essere la migliore possibile, sia per predire eventuali limiti economici e poterli aggirare, sia per incentivare eventuali finanziatori.

Da non sottovalutare anche l'aspetto formale: l’impostazione grafica, la cura del layout di pagina, la forma grammaticale e ortografica, sono tutti aspetti che possono contribuire, anche in maniera determinante, a fornire un quadro positivo o negativo della realtà aziendale.

Quali sono le funzioni a cui deve assolvere un piano industriale?
1) Prima di tutto diventa uno strumento di pianificazione e gestione di impresa:  è dunque un documento che deve sempre essere aggiornato, deve essere continuamente sottoposto a revisione, anche perché gli obiettivi di una azienda come il mercato può cambiare nel suo arco temporale che abbiamo detto essere in media dai 3 ai 5 anni. 
Nella stesura del business plan sono certamente avvantaggiate le imprese già avviate, in quanto possono basare le loro analisi su dati economici storici ed esperienze ben consolidate; i dati utilizzati provengono da tutte le aree funzionali dell’impresa, il che fa comprendere come esso sia un utilissimo strumento per far emergere i problemi e le idee già in sede di pianificazione strategica.

2) Il business plan come strumento di verifica
Si tratta cioè di un documento di analisi che permette di verificare la differenza tra i risultati attesi e quelli effettivamente raggiunti dall’azienda. La parte del business plan dedicata al piano finanziario è decisiva:  analizzando e misurando gli scostamenti per ciascuna business unit, il management può trarre fondamentali informazioni non solo sul semplice aggiornamento del business plan stesso, ma anche sulle linee operative dell’impresa.

3) Il business plan come strumento finanziario
Trovare nuovi finanziatori è forse lo scopo principale di uno strumento come il business plan. Fornendo un quadro completo dell’impresa sia dal punto di vista organizzativo e gestionale, sia dal punto di vista strategico, consente ai potenziali finanziatori di avere un quadro esaustivo delle possibilità di business.

Proprio per questo motivo le aziende si rivolgono a professionisti esterni per la stesura del business plan; infatti, può essere buona norma chiedere consiglio a persone esperte ma comunque in grado di esprimere un giudizio oggettivo, al di fuori dagli interessi dell’azienda. 
Inoltre un professionista può essere di aiuto per mettere in evidenza gli aspetti più particolari, i problemi che magari all’imprenditore possono sembrare insignificanti, per ridimensionare affermazioni esagerate, per mettere maggiormente in evidenza particolari aspetti a discapito di altri. 

LE 5 REGOLE DI VIKYANNA PER UN PIANO INDUSTRIALE EFFICACE 

1) Il piano industriale è un processo manageriale necessario utilizzato nelle procedure concorsuali per definire il processo di risanamento aziendale;

2) il piano sintetizza una serie di scelte strategiche che l’imprenditore ha già fatto per cui diventa necessario definire l’aspetto economico e finanziario al fine di poter garantire ai creditori la continuità aziendale anche in situazione di crisi.

3) Lo "sponsor" del piano industriale è, e deve essere, la direzione aziendale. 

4) il piano è costitutito da una strategia eseguibile 

5) il piano industriale deve diventare il viaggio e l'avventura che coinvolge tutti i manager e le persone dell'azienda

Per  tale motivo l'agevolatore di impresa Vikyanna, per la redazione del vostro piano industriale si avvale di consulenti professionisti (attestatori) con elevate competenze giuridico-economiche  ed esperienza decennale in materia.

 


sabato 16 luglio 2016

PIEMONTE E FRIULI VENEZIA GIULIA LE REGIONI PIÙ INNOVATIVE D'ITALIA

In Italia le regioni più innovative sono il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia. Lo afferma uno studio pubblicato pochi giorni fa, il 14 luglio 2016, a cura della Commissione Europea.

La 7a edizione del Quadro di valutazione dell’innovazione regionale (QIR) presenta una valutazione comparativa del rendimento nel campo dell’innovazione in 214 regioni di 22 Stati membri dell’UE e della Norvegia. Inoltre vi sono inclusi Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Malta a livello di paese poiché in essi non esiste un livello amministrativo regionale in quanto tale. Le regioni europee sono state quindi classificate nelle categorie:

  • Leader dell’innovazione (36 regioni),
  • Forti innovatori regionali (65 regioni),
  • Moderati innovatori regionali (83 regioni)
  • Modesti innovatori regionali (30 regioni)


L’eccellenza nell’innovazione si concentra in un numero relativamente limitato di zone in Europa. Tutti e 36 i Leader dell’innovazione regionale dell’UE si trovano in sette Stati membri dell’UE: Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito. Un’analisi condotta in un periodo di nove anni, l’ultimo dei quali è il 2016, indica che l’appartenenza ai gruppi di rendimento è rimasta stabile nella maggior parte delle regioni (70%), mentre nelle rimanenti si riscontrano diversi passaggi a gruppi di rendimento inferiori e superiori. 

All’interno dei gruppi di rendimento la resa media dei Forti innovatori regionali e Moderati innovatori regionali è migliorata col tempo, ma di converso si è registrato un declino per i Leader dell’innovazione regionale e per i Modesti innovatori regionali. Si osserva quindi un parziale processo di convergenza per cui i Forti innovatori e i Moderati innovatori riducono il loro differenziale di rendimento rispetto ai Leader dell’innovazione.

Qual è la situazione italiana?

In Italia le regioni più innovative sono il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia. Fra gli aspetti analizzati, troviamo anche gli investimenti fatti in Ricerca e Sviluppo (R&D) e quelli Non-R&D, il numero di brevetti europei registrati e il grado di innovazione e investimento delle SME (micro, small and medium-sized enterprises, in italiano PMI – piccole e medie imprese). 

Nelle immagini si può vedere il livello di investimento e innovazione in ognuno degli aspetti analizzati, rapportato con la media dell’UE a 28 relativi al Piemonte e al Friuli Venezia Giulia. Per scoprire il livello di ogni regione, invitiamo a scaricare il report che trovate qui.







venerdì 15 luglio 2016

CHE COS'È IL "BRAND MONITORING" E PERCHÈ PUÒ SALVARE LA REPUTAZIONE DI UNA AZIENDA?

Il Brand Monitoring consente di monitorare e misurare la reputazione online di un’azienda.
E non importa se il vostro brand è online o meno, la gente parlerà comunque della vostra attività o del vostro marchio sui numerosi canali social presenti in rete (blog, facebook, twitter, ecc.). 


brand monitoring


Ormai il web è diventato un luogo  in cui gli utenti, i vostri potenziali clienti  discutono tra loro, si confrontano e condividono informazioni, prezzi, cartteristiche dei prodotti e dei servizi e opinioni sulla propria  customer experience. Queste oponioni rimangono in rete indelebilmente per anni, e spesso compariranno nella prima pagina delle ricerche (Google) cercando il nome della vostra attività, del vostro prodotto o servizio. Comprenderete come tutto ciò possa influenzare le scelte di acquisto dei vostri potenziali clienti. Un messaggio negativo da parte di un utente vale più di 100 messaggi positivi da parte dell'azienda e rischia di vanificare sforzi e investimenti in promozione, 

È dunque necessario che il passaparola, quando qualuno parla di voi, del vostro sia positivo e propositivo. Opinioni negative potrebbero arrecare seri danni alla vostra immagine, con tutto ciò che potrebbe capitare al vostro fatturato.

E come abbiamo detto in apertura, anche se non siete sui social, anche se non avete aperto un blog o una pagina facebook, altri lo faranno per voi, e in questo caso il danno di immagine non potrà essere controllato da voi. Al contrario se avete un buon "ecosistema digitale" con pagine social sempre aggiornate, potete svolgere i compiti di customer relationship management che sono un fattore vincente per una azienda.

Il monitoraggio delle conversazioni online può rivelarsi, dnuque, una chiave di fondamentale importanza per essere competitivi. È ciò che viene chiamato Brand Monitoring, una attività, svolta all'interno dell'agevolatore di impresa Vikyanna, che permette alla vostra azienda di:

  • Raccogliere importanti  informazioni sul vostro potenziale target, o i vostri potenziali clienti;
  • Confrontare il livello di Brand Image con la Brand Identity, grazie all’analisi della percezione del comportamento e delle scelte dei consumatori in rete;
  • Comportarsi preventivamente con operazioni online mirate di immagine quando in rete qualche gruppo insoddisfatto inizi a diffondere informazioni negative su di voi o sul vostro settore di appartenenza .
Vikyanna ottiene informazioni nel Social Media Monitoring, attraverso un servizio studiato e progettato per la ricerca, l'analisi e il monitoraggio dei contenuti e della reputazione online utilizzandoun software avanzato di ricerca delle informazioni.



giovedì 14 luglio 2016

PERCHÈ LA COMPETENZA SOCIALE È UN VANTAGGIO PER L'IMPRESA ?

La  “Competenza Sociale” come vantaggio competitivo nel Management di impresa. L'agevolatore di impresa Vikyanna spiega durante i propri percorsi formativi chiamati "Vikyanna impulse to do" come il successo si ottenga fondamentalmente da 3 meccanismi e quindi anche da 3 presupposti. Vediamo quali sono in questo articolo.


competenza sociale
La competenza sociale insegna come creare un clima di sintonia tra collaboratori e/o clienti


La competenza sociale è uno meccanismo importantissimo per aumentare la competitività aziendale e, dunque, se usato bene, permettere di aumentare le risorse interne per potenziare le prestazioni individuali e di gruppo diminuendo le perdite causate da conflittualità. 
La compentenza sociale è dunque un modo di svolgere i propri compiti in azienda permettendo di migliorare una serie di obiettivi. Ecco come:
  1. Personalità e metodo devono essere in sintonia; il presupposto infatti è conoscere se stessi. Soltanto chi conosce i propri punti di forza, le proprie aree di miglioramento e i propri limiti, può scegliere consapevolmente i metodi di management che più gli sono congeniali.
  2. Sapere ascoltare le “specificità” dei collaboratori; Il presupposto infatti è conoscere gli altri. Senza la capacità di ascolto degli altri, non è possibile ottimizzare la propria Competenza Sociale. Chi sa ascoltare le necessità altrui e adattare se stesso e il progetto ad esse, condurrà il suo team al successo.
  3. Conoscenza specifica del progetto; il presupposto infatti è la conoscenza del progetto, che mette in relazione i requisiti che servono per svolgere la mansione o il compito con le motivazioni e le esigenze individuali di ciascun collaboratore/collega. Grazie alla Competenza Sociale possiamo affidare il compito giusto alla persona giusta

Comprendere le diversità e saperne tenere conto, significa scoprire come e perché le nostre specifiche Componenti Biostrutturali ci influenzano. Pur essendo uno strumento derivato dall’ambito scientifico, i punti di forza dello Structogram™ sono la semplicità, la rapidità di comprensione, l’immediatezza dell’utilizzo in pratica e l’incisiva visualizzazione dei risultati.  

Structogram™ consente di migliorare la propria Competenza Sociale, con effetti sia nell’efficienza lavorativa sia nella vita quotidiana, studiando la posizione sociale occupata dall'individuo all'interno del gruppo di lavoro, analizzandone le dominanti, studiandone i margini di miglioramento e aumentando quindi le capacità di lavoro in gruppo. 

Grazie a Structogram™, infatti, la Competenza Sociale viene sviluppata in modo da comprendere quali siano le dominanti altrui, in modo da adeguarsi ad esse per ottenere il risultato prefissato in modo efficiente. Non a caso la Competenza sociale è la capacità di comportarsi e comunicare in modo congruente ai propri scopi di breve, medio e lungo periodo. Che siano progetti lavorativi, familiari o personali, la vostra Competenza Sociale, grazie a Structogram™, migliorerà sensibilmente, facendo di voi persone di successo.

Durante il percorso di agevolazione imprenditoriale condotto da "Vikyanna impulse to do" e in particolare Vikyanna Structogram® Corporate 1, 2 e 3 nel corso del quale, si apprende inizialmente come conoscere se stessi e conoscere gli altri, e successivamente si impara a relazionarsi con le persone, con i collaboratori e con i clienti, traendo da ogni individuo il massimo del rendimento, per il miglior successo personale e imprenditoriale.

PER APPROFONDIRE

CORSI STRUCTOGRAM™ COME STRUMENTO DI TRAINING






mercoledì 13 luglio 2016

IN CRESCITA L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DELL'ECONOMIA ITALIANA

Segnali positivi sul fronte dell'economia italiana: le aziende che si sono orientate verso i mercati esteri sono cresciute nell'utlimo anno, con un aumento delle esportazioni di beni e servizi del 4,3%. 

internazionalizzazione vikyanna

Nell'ultimo triennio  la quota sull'export mondiale si è assestata intorno al 2,8% favorita dalla vivacità della domanda di beni di consumo per la persona e per la casa. Il vero motore di tutto ciò sono le piccole e medie imprese che realizzano quasi la metà dei prodotti portati all'estero. È quanto evidenzia il Rapporto ICE 2015-2016 sull'Italia nell'economia internazionale. 
I segni di ripresa dell'economia, spiega il rapporto, sono evidenti: gli esportatori sono cresciuti nel 2015, raggiungendo il numero record di oltre 214.000 operatori, è salito il valore medio delle esportazioni per impresa, che ha sfiorato 1,9 milioni di euro, e la media di mercati esteri per azienda ha raggiunto quota 5,85. Nel 2015 la forte accelerazione delle importazioni di beni e servizi (+6%) non ha impedito al surplus della bilancia commerciale di ampliarsi ulteriormente, raggiungendo il 2,2%, grazie al forte calo delle materie prime importate e all'accelerazione delle esportazioni (+4,3%), favorita dal deprezzamento dell'euro. 

L'Agevolatore di impresa Vikyanna consiglia alle imprese che intendano internazionalizzare la propria offerta, di curare gli aspetti organizzativi tra cui:

Preparare con cura il vostro piano export (analisi del mercato) 
Senza un'adeguata pianificazione infatti qualsiasi progetto di internazionalizzazione è destinato a fallire. Occorre raccogliere informazioni, attivare contatti, prevedere spese di viaggio, eventualmente adattare i prodotti e i servizi offerti alle esigenze dei mercati locali, ecc. Serve quindi un dettagliato piano export, fondamentale per l'accesso al credito e ai finanziamenti.


Accertatersi che gli obiettivi siano definiti in base alle vostre risorse (budgetizzazioni) 
Per capire se un'azienda è pronta ad esportare è necessario procedere all'analisi delle risorse interne: le competenze e le esperienze del capitale umano, le capacità di marketing (di analizzare i mercati e definire un'offerta competitiva utilizzando le leve di marketing) e le risorse tecniche. Si passa poi all'analisi delle risorse finanziarie: i costi di avvio dell'iniziativa, le previsione di ricavo (a 3–5 anni), le fonti di finanziamento, ecc.

Curate l'efficienza dell'assetto organizzativo interno (ottimizzazione) 
Per gestire il processo di internazionalizzazione va ridefinita l'organizzazione interna dell'azienda: il grado di coinvolgimento della proprietà e del management; l'esperienza e la conoscenza aziendale in tema di esportazione; i rapporti tra l'esportazione e le altre attività dell'impresa; lo staff export, un vero e proprio team dedicato. È fondamentale che l'andamento del progetto sia monitorato in modo continuo e costante, per essere sempre in grado di modificare la rotta.

Vikyanna si occupa della gestione e organizzazione di reti commerciali, basandosi su vari modelli, dai più tradizionali, al network marketing e e-commerce.


Alcuni servizi proposti da Vikyanna:
  • Analisi dei mercati
  • Generazione e/o ottimizzazione piano commerciale
  • Corsi specifici
  • Budgettizzazioni

martedì 12 luglio 2016

LA COMPETENZA SOCIALE PER AUMENTARE LA COMPETITIVITÀ PERSONALE E D'IMPRESA

Perché una azienda, un imprenditore, un venditore, un formatore dovrebbe imparare a gestire la competenza sociale (o social competence)?


vikyanna impulse to do
Vikyanna impulse to do: percorso di agevolazione imprenditoriale

.
Iniziamo col dire  che la competenza sociale è uno strumento importantissimo per aumentare la competitività aziendale e, dunque, se usato bene, permettere di aumentare le risorse interne per potenziare le prestazioni individuali e di gruppo diminuendo le perdite causate da conflittualità. 
La compentenza sociale è dunque un modo di svolgere i propri compiti in azienda permettendo di migliorare una serie di obiettivi, tra cui: 

LA COMPETENZA SOCIALE  PER GLI IMPRENDITORI E I MANAGER

Gestire i gruppi di lavoro
Quando i gruppi di apprendimento funzionano da tempo o si impegnano in attività complesse, sono le abilità sociali a determinare il livello di successo del gruppo stesso. Infatti la comunicazione difettosa influisce non solo sul livello di amicizia ma anche sullo scambio di informazioni, sullo scambio delle risorse, sull'efficacia del feedback per migliorare il compito.

Gestire i relativi conflitti tra dipendenti che fanno perdere tempo e denaro all'azienda

Infatti gli  individui che sono socialmente competenti hanno acquisito un'ampia gamma di abilità interpersonali e di piccolo gruppo, che possono applicare in modo appropriato nell'interazione con gli altri, ottenendo in tal modo il risultato condiviso che intendevano raggiungere

Aumentare le singole competenze a favore di un arricchimento interno all'azienda
Le abilità sociali, cioè i comportamenti che la persona manifesta nel contesto interpersonale, costituiscono la base e la pre-condizione per lo sviluppo di un'adeguata competenza. Per competenza sociale si intende un insieme di abilità consolidate e utilizzate spontaneamente e con continuità dallo studente per avviare, sostenere e gestire un'interazione in coppia o in gruppo. 

Aumentare la fiducia nell'azienda da parte dei nostri collaboratori
È importante, per creare un clima sano e collaborativo all'interno di ogni  realtà imprenditoriale, aumentare la motiviazione nei dipendenti e nei collaboratori. Scarsità di fiducia e di motiviazione possono essere contro-producenti, in quanto il collaboratore  non si sentirà parte di una "famiglia", di un gruppo che porta vantaggi e benefici comuni. La cultura della fiducia è dunque un valore centrale in un'azienda e parte dal presupposto di una competenza sociale qualificata dei collaboratori a beneficio dell'azienda, dei collaboratori tessi e dei clienti.


LA COMPETENZA SOCIALE PER DIRETTORI MARKETING, FORMATORI O   VENDITORI

Comprendere meglio i clienti
Capire le motivazioni di acquisto, come pure le resistenze di fronte ad ogni acquisto. 
Consente dunque di gestire meglio i fattori che influenzano la decisione di acquisto. 

Capire meglio come fidelizzare il cliente
Uno dei vantaggi di acquisire le competenze sociali è di aumentare le possibilità di fiducia tra cliente e venditore. Fiducia che è uno dei filoni irrinunciabili per la fidelizzazione. È più facile che un cliente scelga un prodotto se si fida di un venditore piuttosto che lo scelga solo in base al prezzo finale. Il miglior modo per aumentare la "fidelizzazione" consiste nel realizzare un elevato grado di soddisfazione che, a sua volta, si traduce in un elevato tasso di fedeltà.


COME SI APPRENDE LA COMPETENZA SOCIALE?
Le abilità sociali non sono innate, ma devono essere identificate e insegnate. È necessario motivare i propri collaboratori o dipendenti  e dare loro l'opportunità di usarle in contesti autentici di apprendimento. Se esse non vengono insegnate sarrà difficile, se non impossibile, che i nostri collaboratori siano capaci di metterle in pratica.

La competenza sociale è il “livello di expertise raggiunto nell'uso coerente di un insieme di abilità relazionali che favoriscono la buona relazione e interazione con gli altri”. L'insegnamento di una competenza non avviene direttamente, ma attraverso la costruzione progressiva delle abilità che la descrivono (ad es. la competenza comunicativa implica una serie di abilità: saper superare il rischio di aprirsi all'altro, saper esprimere emozioni, ecc...).

Durante il percorso di agevolazione imprenditoriale condotto da "Vikyanna impulse to do" e in particolare Vikyanna Structogram® Corporate 1, 2 e 3 nel corso del quale, si apprende inizialmente come conoscere se stessi e conoscere gli altri, e successivamente si impara a relazionarsi con le persone, con i collaboratori e con i clienti, traendo da ogni individuo il massimo del rendimento, per il miglior successo personale e imprenditoriale.


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lunedì 11 luglio 2016

E-COMMERCE IN ITALIA: TIRIAMO LE SOMME

Quale sarà l’evoluzione relativa al mercato dell'e-commerce in Italia? L'agevolatore d'impresa Vikyanna traccia il quadro della situazione e preannuncia importanti novità nel settore.



Partendo dai dati del noto sito di statistiche Statista.co sul numero di persone che usano gli e-commerce in Italia e i ricavi, espressi in milioni di dollari, è stato realizzato questo geafico che ne analizzano il trend evolutivo. 

Complice il fatto che in Italia le persone con una buona cultura digitale sono il 19%, possiamo notare che è previsto un aumento delle persone che usano gli e-commerce per i loro acquisti,. Nel 2020 le previsioni parlano di 20,4 milioni di italiani dediti agli acquisti negli e-commerce, contro i 17,7 milioni del 2015.

Secondo quanto riportato da uno studio della Casaleggio Associati, nel 2015 si è calcolato un ricavo di 28,8 miliardi di euro, in gran parte legati al tempo libero e al turismo.

Gli italiani quindi sono ormai abituati ad acquistare servizi online legati alle vacanze, mentre per quasi ogni altra necessità si rivolgono ancora ai negozi fisici, anche se sono abituati a frequentare i negozi online per avere recensioni, informazioni e comparazioni di prezzo. Se il trend pronosticato da Statista si rivelerà corretto, il fatturato derivante dagli e-commerce aumenterà in ogni comparto, sia per l’aumento degli utenti interessati, sia per una maggiore abitudine e propensione all’uso del commercio elettronico da parte degli utenti.

Nel rapporto sull’online retailing in Europa, Usa e Canada (curato da Retailmenot.it), l’Italia e la Spagna vengono descritte così:

Italy and Spain. These countries have immature online markets. There is no tradition of catalogue sales (often cited as a factor in early adoption of online buying), the quality of the postal and delivery systems is variable as is telephony, many consumers do not use credit cards and the major retailers have tended to use websites, if at all, simply as catalogues for people wishing to buy goods in‐store. Although market shares have been historically low, the markets are now changing with Spain growing last year to achieve a market share of 3.0% ($11.14 bn [€8.13 bn]) and the Italian market also grew by 19.0% to produce a market share of 2.1% ($8.64 bn [€6.31 bn]). The ownership of smartphones, particularly in Italy, is expected to overcome some of Italy’s telephony problems with broadband. 

Secondo retailmenot.con, l’Italia è un mercato online ancora immaturo, che sconta diversi problemi legati alle comunicazioni, sia per quanto riguarda il servizio postale e di consegna degli ordini, sia per quanto riguarda le infrastrutture tecnologiche, specialmente in merito alla telefonia mobile. Possiamo quindi affermare che per incrementare l’uso degli e-commerce, in Italia bisogna formare le persone all’uso responsabile di Internet (e su questa strada si pone la nuova sit-com “Complimenti per la connessione”)e migliorare le infrastrutture esistenti.

domenica 10 luglio 2016

CSBNO PER… IL NETWORK DEL SAPERE E DELLA CULTURA PER L'IMPRESA

Dalla rete di biblioteche al network tra e per le imprese
 
Paderno Dugnano - Mercoledì 13 luglio, a partire dalle 17, si terrà presso il Museo Storico Alfa Romeo un incontro promosso dal CSBNO (Consorzio Sistema Bibliotecario Nord-Ovest) per la presentazione dei nuovi servizi offerti al mondo delle imprese, degli operatori economici e dei professionisti del territorio. Per la prima volta la rete delle biblioteche si rivolge al settore produttivo con servizi per la promozione dell’azienda, il supporto alla formazione, l’analisi di nuove proposte logistiche, di innovazione, di marketing e crowdfunding.
Obiettivo: operare da punto di riferimento e interscambio fra le realtà imprenditoriali e professionali del territorio, facendo leva su una rete di relazioni e collegamenti forte e consolidata.

sabato 9 luglio 2016

LA CREAZIONE DI UNA IDENTITÀ DIGITALE FONDAMENTALE PER IL SUCCESSO D'IMPRESA

L'agevolatore d'impresa Vikyanna spiega come l'economia sempre di più passerà dalla Rete. E ciò che non faranno le nostre imprese lo dovremo acquistare da altri. Proprio per questo tra i servizi di Marketing Evoluto è stata inserita la voce "creazione di una identità digitale". 

Secondo il Rapporto McKinsey sull’import ed export dei servizi hi tech la bilancia sui servizi digitali è negativa nei confronti degli Stati Uniti, -5,6% in Europa, -3,8% in Italia. 
Si rischia la «dipendenza tecnologica» dell’intero Continente

La nostra bilancia sui servizi digitali (differenza tra import ed export) è negativa nei confronti degli Stati Uniti: -5,6% in Europa, -11,4% per la Gran Bretagna, -3,8% in Italia. Il rischio è la «dipendenza tecnologica» dell’intero Continente secondo il rapporto McKinsey Digital Europe: pushing the frontier, capturing the benefits.

Intanto si parla di un grosso investimento di Amazon in Italia per dotarla diun data center per il cloud computing (altro servizio che importiamo): si parlerebbe di centinaia di milioni. 

Se la diagnosi è chiara (l’Europa sta operando ad un 12% del suo “potenziale digitale” con estremi che vanno dal 17% inglese pre Brexit al 10 di Italia e Germania), il rapporto prescrive anche delle cure: in Europa, il Digital Single Market potrebbe accelerare la crescita del Pil, aggiungendo tra 375 e 415 miliardi di euro all’anno. È quello che chiedono le grandi aziende del settore, a partire dalle telecomunicazioni.

Per i servizi sulla crezione di una identità digitale contattare l'agevolatore di impresa Vikyanna al seguente link www.vikyanna.it/contatti/.

venerdì 8 luglio 2016

PIÙ RISORSE DAI VENTURE CAPITAL ALLE STARTUP DEL CENTRO NORD

Il Sole 24 Ore pubblica una notizia che riguarda le neoimprese, le startup finanziate da Venture Capital: la sorpresa arriva inaspettatamente dalla Sardegna, che guadagna la medaglia d’argento. Al secondo posto la Lombardia.

A fronte di  185 milioni di investimenti in capitale di rischio erogati per la creazione di startup innovative in Italia, dal 2013 al 2015 la Sardegna ne ha attirati 36, circa il 20% del totale. Di meglio ha fatto solo la Lombardia,  a fronte di un investimetnot di 48 milioni. Segue al terzo posto  l’Emilia-Romagna con 25 milioni, seguita dal Lazio. 

È quando emerge dai dati Aifi, l’Associazione italiana del venture capital, private equity e private debt, che partendo dal territorio intende dare un nuovo stimolo al capitale di rischio a sostegno dell’innovazione di impresa.

Le Piccole e Medie Imprese sono alla ricerca di maggior  credito, come quelli del periodo pre-crisi. 

Sono state realizzate 362 operazioni di «early stage» a livello nazionale, quello che in gergo del settore indica l’investimento nelle prime fasi di vita di un’azienda. Anche in questo caso è in testa la Lombardia, dove il numero delle operazioni - 103 in tutto - è stato costante 

nell’arco dei tre anni. Qui al secondo posto spicca invece la Campania, con 36 investimenti. Di questi ben 23 sono stati realizzati nel 2013, sulla scia del fondo hi-tech per il Mezzogiorno introdotto nel 2009, che ha iniziato a esaurire i suoi effetti nel 2014. In totale in questa regione sono stati investiti 12 milioni nel periodo considerato. La Sardegna è ancora sul podio e si aggiudica il terzo posto con 35 operazioni.

La notizia su Il Sole 24 Ore