sabato 15 ottobre 2016

INDUSTRIA 4.0. DIGITALE: PIÙ INVESTI PIÙ VENDI

In Lombardia se un’impresa investe nel digitale vende di più. Lo dice una indagine della Banca d’Italia che fotografa le performance dell’industria regionale nell’ultimo anno.

La presentazione della relazione conclusiva dell’indagine conoscitiva sull’Industria 4.0,
realizzata dalla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati.


E a dare una spinta alle aziende soprattutto lombarde nel 2015 ci ha pensato anche Expo. Nella sola Lombardia il giro di investimenti è stato di 3,3 miliardi di euro. E nei sei mesi dell’Esposizione universale di Milano, i suoi 21,5 milioni di visitatori hanno rafforzato in regione non soltanto il turismo ma anche le imprese. Le aziende lombarde si sono aggiudicate il 21 per cento degli appalti per le opere di costruzione del sito e quasi il 52 per cento dei bandi per la fornitura di beni e servizi. La spesa dei visitatori si è poi concentrata per il 69,6 per cento nella provincia di Milano.



Il report spiega come nel 2015 le aziende, che nel biennio precedente hanno speso di più in ricerca e sviluppo o hanno puntato sull’automazione legata al digitale abbiano registrato «un andamento delle vendite più favorevole della media.
Si va dalla stampa 3D, all’Internet of things, passando per la robotica e per i sistemi di intelligenza artificiale all'ecommerce. Sarebbe però prematuro parlare di una vera e propria rivoluzione. Le tecnologie più complesse vengono applicate ai processi produttivi solo da 2 aziende lombarde su 10 e nella maggior parte dei casi sono state introdotte da poco tempo. Siamo ancora lontani dalla digitalizzazione del «Paese che produce», ma un fattore positivo è la popolarità in Lombardia di due strumenti d’innovazione: l’internet mobile e il cloud. Quest’ultimo in particolare è un servizio che consente l’elaborazione e la trasmissione dei database attraverso la rete.

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Tommaso Nannicini, nei prossimi giorni sarà a confronto con imprenditori e innovatori sul piano ITALIA 4.0 contenuto nel DPEF del Governo che verrà discusso in ottobre. 


Nel Decreto di Programmazione Economica e Finanziaria in discussione al Parlamento, il Governo ha inserito un importante pacchetto di azioni a sostegno dell’innovazione e della competitività del sistema manifatturiero italiano: ITALIA 4.0.

In pratica si tratta di incentivi finalizzati a un aumento di 10 miliardi degli investimenti privati in innovazione nel 2017 (da 80 miliardi a 90 miliardi), una crescita di 11,3 miliardi di spesa privata nel triennio 2017-2020 per la ricerca e lo sviluppo, un incremento di 2,6 miliardi dei finanziamenti privati a start up, soprattutto nell'early stage, il periodo iniziale d'investimento. Un impegno pubblico di 13 miliardi di euro, distribuito in sette anni - tra il 2018 e il 2024 - per la copertura degli investimenti privati sostenuti nel 2017, attraverso il misure come superammortamento, iperammortamento, beni strumentali Nuova Sabatini, e investimenti supportati dal credito di imposta per la ricerca.

Obiettivo strategico di ITALIA 4.0 è di rendere sempre più competitiva l’industria italiana attraverso la transizione all’industria 4.0, sostenendo la “quarta rivoluzione industriale” basata su macchine intelligenti e interconnesse, sull’utilizzo massiccio delle tecnologie digitali e di nuovi modelli di produzione e di business. Il piano italiano segue analoghe iniziative avviate negli Stati Uniti, in Germania e in Francia.


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