venerdì 9 settembre 2016

RAPPORTO COOP 2016: GLI ITALIANI PREFERISCONO SMARTPHONE E APP

È stata presentata ieri l’anteprima digitale del “Rapporto Coop 2016” redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di Ref. Ricerche, il supporto d’analisi di Nielsen e i contributi originali di Iri Information Resources, GFK, Demos, Nomisma e Ufficio Studi Mediobanca. Introdotto da Enrico Migliavacca, vice presidente vicario Ancc-Coop, il Rapporto, anche quest’anno in versione digitale interattiva e multimediale, analizza l’andamento dei diversi segmenti di consumo e l’evoluzione del retail; in particolare si concentra sulle traiettorie della ripresa in un confronto Italia-Europa, sui mutamenti delle famiglie e sui cambiamenti nei comportamenti di spesa.



Dopo la resilienza alla crisi gli italiani - emerge dallo studio - sono oggi tra i più innovativi e sperimentali d’Europa. Lo smartphone è il vero compagno di vita [15 milioni venduti nell’ultimo anno, +16%],  e ci superano solo i giapponesi (per 2 minuti nell’accensione alla mattina mentre siamo gli ultimi a spegnerlo prima di addormentarci), uno su 10 ha al polso un dispositivo wearable tanto che solo gli Usa ci sorpassano e a seguire gli inglesi, i tedeschi e i francesi. Persino la vecchia immagine del latin lover è tramontata e anche l’amore è diventato virtuale [9 milioni di italiani si innamorano in rete].


Non ha ancora sfondato, ma mostra indubbi segnali di crescita, l’internet delle cose e almeno a intenzioni l’80% degli italiani vorrebbe rendere più connessa la propria casa. Intanto solo nel 2015 sono stati 100.000 i droni venduti in Italia. Questa nuova identità ha comunque una sua spiegazione a partire dalla crisi perché non deve sfuggire il fatto che, grazie alle nuove app tecnologiche e ai nuovi comportamenti derivati, il consumo è sempre più gratuito: dalle comunicazioni alle informazioni, dal tempo libero ai servizi. E non si tratta di un peso da poco. La rete e le tecnologie digitali hanno dissolto circa il 2% della spesa ovvero 20 miliardi di euro. Una famiglia può arrivare a risparmiare fino a 1.400 euro all’anno. L'anteprima del rapporto è CONSULTABILE GRATUTAMENTE QUI



SHARING ECONOMY

Gli italiani -come noi solo gli spagnoli- hanno aderito alla sharing economy (il 5% usa le piattaforme), considerano l’ambiente un bene primario e la ricerca della sostenibilità del carrello della spesa è diventata un credo diffuso. Il risveglio della mobilità passa anch’esso dal green: +48% le vendite di auto ibride nel primo semestre dell’anno, quasi 57.000 le e-bike.



ALIMENTAZIONE 

Da qui al cibo il passo è breve: mangiamo di meno in quantità, ma sempre più global (si veda l’impennata del carrello etnico + 8% nel primo semestre 2016), i cibi sono sempre più light e si afferma lo stile alimentare “clean”. Ripulirsi è il mantra a tavola dei nuovi italiani e da qui la riscoperta di ingredienti “antichi” diventati i “superfood” di oggi: lo zenzero, la quinoa, la curcuma parole cercate ossessivamente in rete ma anche fonte di un segmento di fatturato in crescita (il giro d’affari dello zenzero anno su anno fa registrare un +141% e la curcuma supera il 93%). O il ricorso all’ “altro cibo”: pillole, integratori, beveroni generano in Italia un mercato che ci fa primeggiare in Europa (2,5 miliardi il giro d’affari e un +7,7% anno su anno).


 

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