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sabato 29 ottobre 2016

È ONLINE "VIKYANNA - IMPULSE TO DO"

Comprendere le Diversità e saperne tenere conto, significa scoprire come e perché le nostre specifiche Componenti Biostrutturali ci influenzano. Pur essendo uno strumento derivato dall’ambito scientifico, i punti di forza dello Structogram™ sono la semplicità, la rapidità di comprensione, l’immediatezza dell’utilizzo in pratica e l’incisiva visualizzazione dei risultati.



Vikyanna Impulse To Do, come ente accreditato per la formazione e i corsi come TRAINER STRUCTOGRAM® ITALIA, mette in primo piano l’individualità della persona, di modo che essa possa sfruttare in maniera ottimale il proprio potenziale. Con Structogram™ è possibile apprendere come sviluppare efficacemente il proprio potenziale in sintonia con la propria natura e preservando la propria autenticità.

La gestione dei rapporti interpersonali di lavoro è una delle principali cause di stress e delle cosiddette ‘work related diseases’, che nei casi più gravi possono manifestarsi con disturbi fisici e psichici di vario genere. Per evitare – laddove possibile – di ritrovarsi in situazioni insostenibili, è importante allora partire fin da subito con il piede giusto. I corsi Structogram™ vi aiuteranno a comprendere quale sia la Biostruttura delle persone intorno a voi, gli aspetti principali del loro carattere (le dominanti), quali siano i loro punti di forza, le caratteristiche individuali di ognuno e adattare di conseguenza la vostra comunicazione a quanto la persona di fronte a voi si aspetta.

Con il nuovo sito Vikyanna – Impulse to Do potrete scoprire i nostri corsi, che rispondono a semplici e fondamentali domande su di noi, sulle nostre relazioni professionali e private. Come vincere paure ed ansie ed avere successo, come fare ordine nella vita professionale e personale, come gestire i propri pensieri, come trasformare le proprie esperienze da negative a positive, come essere leader, come credere in sé stessi, come superare i propri limiti, come parlare in pubblico. La Competenza Sociale è la premessa essenziale per un successo duraturo nelle Relazioni, nella Vendita, nello svolgere attività Manageriali e Professionali.

Vikyanna Impulse To Do, in qualità di ente accreditato di training con il metodo Structogram™ Italia è specializzato nella Formazione Attitudinale e Comportamentale per aziende e privati. Nel Training vengono considerati non solo fattori ambientali e culturali, o modelli di relazione e di business noti, ma anche elementi geneticamente predisposti – e quindi non modificabili – della personalità umana, riconoscibili dai partecipanti a livello individuale e di gruppo, utili per la pratica della formazione, ma anche per il rinforzo e l’approfondimento che consente di capitalizzare sapere ed esperienze pregresse.

lunedì 18 aprile 2016

VIKYANNA SOSTIENE L'ARTISTA BONARIA MANCA, VINCITRICE DEL PREMIO INTERNAZIONALE STANDOUT WOMAN AWARD

Anna Maria Gandolfi, Consigliera di Parità della provincia di Brescia, insieme a Daniela Sanguanini, componente del comitato di valutazione hanno consegnato il premio Internazionale all'artista.
 
Il premio all'artista Bonaria Manca 
Nella meravigliosa cornice di Tuscania, antica cittadina etrusca immersa nella Maremma laziale, la Consigliera di Parità della provincia di Brescia, Anna Maria Gandolfi insieme a Daniela Sanguanini, componente del comitato di valutazione, alla presenza del Sindaco di Tuscania Fabio Bartolacci, hanno consegnato il premio Internazionale Standout Woman Award - edizione 2016 - a Bonaria Manca, un’artista che ha dipinto la sua vita attraverso una forma d’arte unica nel suo genere. Una donna fiera , che ha affrontato le difficoltà della vita a testa alta.
Stefano Pigolotti Vikyanna
Stefano Pigolotti  vicino al quadro dell'artista
L’arte di Bonaria non è nuova nel bresciano infatti, nel 2014 il Dott. Stefano Pigolotti, amministratore unico dell'agevolatore di impresa Vikyanna Srl seguendone la vita e le opere, decise di sostenere questa straordinaria artista acquistando con una delle società controllate (Blukivos Srl, coamministrata con il Dott. Serafino di Loreto) l’opera “Il Battesimo di Gesù” .
“L’arte di Bonaria è incomparabile, figlia di una forza d’animo degna di una donna fiera, coraggiosa, innovativa e non conformista“ dichiara il Dott. Pigolotti che ha visitato Bonaria Manca nella sua casa museo abbracciando la filosofia di vita, la dignità e il coraggio di questa donna straordinaria. Proprio il coraggio e l’innovazione sono le caratteristiche riscontrabili nel lavoro del Dott. Pigolotti che, con la sua attività di agevolazione d’impresa Vikyanna Srl sta determinando il successo di tante aziende italiane sostenendole tramite una proficua formazione, con evolute forme di tutela finanziaria e con altri prodotti e servizi che puntano al successo dell’imprenditore. 
È nella sensibilità di capire l’anima dell’imprenditore, miscelata alla grande competenza professionale, che si può individuare un punto di contatto con la delicatezza interpretativa di Bonaria abbinata alla fiera determinazione che connotano l’artista sarda.
“L’incontro con Bonaria” continua Pigolotti “è stato denso di emozioni, magico direi. Scambiare qualche battuta e condividere le sue illuminazioni artistiche è stato un privilegio. Un regalo che ha ispirato, e ulteriormente motivato, il mio percorso professionale al servizio dell’imprenditoria italiana”

L’avvicinamento del mondo delle imprese a quello dell’arte è sicuramente una sfida molto complicata, ma riuscire a vincerla innescherebbe una formula magica che permetterebbe di aumentare, tramite il fascino artistico, il benessere aziendale di ogni impresa generando maggiori performaces” 

martedì 22 marzo 2016

COME CREARE UNA RETE VENDITA EFFICACE

Come creare una rete vendita efficace è una delle domande più frequenti che ci vengono poste. 
Oggi più che mai è fondamentale avere una RETE VENDITA EFFICACE per far fronte al mercato in contrazione.
Stefano Pigolotti
Stefano Pigolotti
Partiamo dal concetto di rete vendita - spiega Stefano Pigolotti, fondatore dell'agevolatore di impresa  Vikyanna.

"Per rete vendita si intende un network di persone che collaborano alla promozione e alla vendita di un prodotto o servizio di un’azienda.
L’organizzazione della stessa dipende dal tipo di prodotto che l’azienda intende promuovere, ma possiamo affermare che esistono alcuni passaggi comuni a tutti; 

- Stabilire un piano marketing che definisca la strategia da seguire, ne spieghi i presupposti e la traduca in programmi operativi ; 
quando mancano idee chiare e obiettivi, spesso l’azione di vendita viene sviluppata in modo dispersivo, senza continuità e con grande spreco di risorse.
Il Piano di Marketing consente di raggiungere quattro importanti risultati:
  • Permette di definire in modo esplicito gli obiettivi e stabilire un budget 
  • Rappresenta uno strumento di comunicazione interna per la condivisione degli obiettivi e delle strategie
  • È uno strumento di controllo dell’effettivo concretizzarsi degli obiettivi fissati.
- Dedicarsi alla Formazione : La formazione della rete vendita si rivela fondamentale al fine di far acquisire conoscenze e competenze alla rete stessa, 
mantenere aggiornati i nostri venditori sul prodotto, su eventuali variazioni o sviluppi e creare piani di valorizzazione.
La formazione è fondamentale per qualsiasi azienda che desideri rimanere competitiva e contemporanea e non ultimo, essa viene percepita come gratificazione da parte dei dipendenti poiché riconoscono che l’azienda ha a cuore la loro crescita personale e professionale, 
ne deriva quindi una spontanea motivazione a svolgere al meglio l’incarico affidato. 

- Parliamo quindi dell’aspetto motivazionale all’interno della rete vendite, di MOTIVAZIONE come “motivo all’azione”,  cioè come ciò che ci spinge a compiere un’azione che in questo caso dovrà essere in linea con gli obiettivi dell’azienda.
Ciascuno di noi può essere motivato da differenti fattori a seconda dell’importanza che attribuisce ad aspetti diversi, troveremo chi si sente motivato dal denaro, che predilige la soddisfazione personale derivante da una crescita professionale, chi si esalta per l'ottenimento di un risultato; sta a noi capire chi abbiamo davanti e quale strada percorrere per poter sollecitare la molla motivazionale.

sabato 19 marzo 2016

STUDIO DIMOSTRA CHE GLI IMPIEGATI SONO PIÙ PRODUTTIVI SE SI SENTONO GIOVANI

Un nuovo ricerca ha scoperto che i dipendenti sono più produttivi e raggiungono meglio gli obiettivi quando si sentono più giovani di quanto non lo siano.

Immagine Pixabay
Lo studio, Non importa quanti anni ci si sente di Florian Kunze, Anneloes Raes e Heike Bruch, individua due fattori che aiutano i dipendenti a percepire se stessi come più giovani: avere un lavoro che piace ed evitare pratiche HR (Human Resource) divise per età.

Si è infatti scoperto che, dove normalmente l'attenzione di un dipendente si sposta verso un ruoli di routine e conservativi basati sull'età dell'individuo, nelle organizzazioni in cui i dipendenti si sentono più giovani  restano più concentrati sullo sviluppo e la crescita professionale. A sua volta, questo porta a una struttura che è più produttiva ed efficiente. 

"Per questo è nel migliore interesse di ogni organizzazione aiutare la propria forza lavoro a far sentire i propri dipendenti più giovani della loro età cronologica," scrive Anneloes Raes  nell''articolo: "non è quanti anni hai, ma quanti anni ti senti".

Nello studio Raes  ei suoi colleghi hanno esaminato 107 aziende tedesche in cinque settori industriali: la produzione, il commercio all'ingrosso, al dettaglio, i servizi e la finanza. Hanno scoperto che i dipendenti di età inferiore ai 25 anni effettivamente si sentivano un po' più vecchi della loro età anagrafica. Ma per il resto del campione, più ci si confrontata con personale più vecchio anagraficamente e più questi si percepiva giovane. Nel complesso del loro campione, la gente si considerava una media di quattro anni più giovane della loro età reale.

Tuttavia, altri studi hanno trovato che ci sono enormi differenze tra età effettiva e l'età soggettiva in diversi paesi. Nel Regno Unito, ad esempio, il divario medio tra quanti anni hanno i dipendenti e quanti anni si sentono è di 10 anni.

Stefano Pigolotti è un convinto sostenitore dell'idea di quanto sia importante mantenere un approccio giovanile nella vita - e soprattutto nel mondo degli affari. "E facile sentirsi più vecchi a causa degli stress della vita adulta; tuttavia non dobbiamo mai perdere il nostro senso di avventura ", dice . "Se la felicità è l'obiettivo - e dovrebbe essere! - Allora l'avventura dovrebbe essere una priorità assoluta". E, il fondatore di Vikyanna crede, che il modo migliore per godersi l'avventura per un imprenditore è cercare di innovarsi, cambiare, scegliere di rimanere sempre curioso e aperto a nuove avventura: come farebbe un bambino ma con la maturità di un adulto. 

"La mia regola numero uno nel mondo degli affari è che nella vita bisogna fare quello che piace. Se non ti piace quello che stai facendo, allora non dovresti farlo. È talmente semplice da essere quasi banale a dirlo. La vita non è una prova generale, quindi, come un bambino, non dovresti sprecare tempo a fare cose che non illuminano la tua passione. Non prendiamoci mai troppo sul serio, ma poniamoci una domanda: quando stiamo per intraprendere la nostra attività quotidiana il solo pensiero ci procura un sorriso spontaneo sul volto? Se la risposta è sì, allora facciamolo".

venerdì 26 febbraio 2016

LA GESTIONE DEL FUTURO

"Diventa oggi necessario gestire le aziende in un'ottica non solo di risparmio e contenimento dei costi, ma soprattutto, di crescita"

Stefano Pigolotti
Così afferma Stefano Pigolotti, fondatore di Vikyanna, l'agevolatore di impresa che, tramite una filosofia aziendale coraggiosa, permette agli imprenditori di aumentare la loro capacità di scelta, raggiungendo il successo.

"Con controllo di gestione si intende l'insieme delle azioni capaci di influire, il più velocemente possibile, sui comportamenti del management, al fine del raggiungimento degli obiettivi prefissati percorsi ed i mezzi individuati".

Pigolotti illustra la struttura del sistema di un controllo di gestione tipo. Comprende:

- la parte strutturale: formata dalle persone preposte a tale mansione;
- la parte meccanica: composta dalle modalità di funzionamento e quindi dalle tecniche;
- la parte procedurale: processo che governa, coordina e razionalizza le relazioni tra i diversi elementi che compongono l’impresa.

Un buon sistema di controllo deve essere efficace nell'ottenimento dei risultati conseguiti ed efficiente verificando il rapporto tra la quantità fisica delle risorse e dei fattori produttivi impiegati con i volumi di prodotto del prodotto/servizio.



mercoledì 24 febbraio 2016

LE AZIENDE SOFFRONO DI ANSIA DA PRESTAZIONE: A RIVELARLO UNO STUDIO

Jabra, leader nella produzione di soluzioni innovative per l’audio e la comunicazione mobile, comunica i risultati dell’indagine “Produttività in ufficio: le nuove sfide”.

"Uno studio - come ci spiega Stefano Pigolotti, CEO dell'agevolatore di impresa Vikyannache  ha esaminato i risultati dell'indagine -   "rivela i paradossi delle aziende che, se da una parte cercano di creare ambienti di lavoro produttivi, dall’altra sottovalutano la presenza di distrazioni all’interno dei team, riunioni poco organizzate e tecnologia limitata a disposizione". 

"I lavoratori - continua Pigolotti - lottano continuamente contro diverse situazioni che invece che supportarli, li intralciano e ne inficiano il lavoro. Tra queste: riunioni improduttive o mal organizzate, strumenti tecnologici poco user friendly e ambienti rumorosi che non favoriscono la concentrazione".

In particolare, lo studio rileva quanto: 

· Il 36% degli intervistati ritienga che le riunioni di lavoro diminuiscano la produttività.
· Il 46% pensa che i rumori siano la cosa che più distrae in assoluto in ufficio.
· Il 28% sia irritato dalle troppe mail, anche se per risolvere un problema il 78% preferisce mandarne una piuttosto che telefonare.

Riunioni improduttive
Lo studio condotto da Jabra rivela il fallimento delle aziende nell’organizzare il tempo effettivo di collaborazione dei lavoratori. Più della metà (il 51%) concorda che le riunioni senza una guida o un programma specifico servono solo a perdere tempo, il 32% lamenta una mancanza di spirito decisionale, il 31% sottolinea la mancanza di approfondimenti, il 26% una mancanza di preparazione, e il 25% i ritardi.

In un luogo deputato alle videoconferenze, alcuni dei motivi di irritazione maggiore sono il suono, spesso qualitativamente mediocre, fastidiosi rumori di fondo e i problemi di connessione.

Oltre a essere frustranti per i lavoratori, questi ostacoli sono anche i più frequenti. E c’è un paradosso: la maggior parte di loro vuole partecipare comunque alle riunioni, perché ritengono che possano essere utili, anche se contemporaneamente il 36% lamenta una diminuzione del rendimento personale a seguito di esse, forse proprio per l’incapacità di renderle davvero proficue.

Anche il tempo speso alla scrivania è fondamentale: i lavoratori occupano la maggior parte del loro tempo dietro il proprio desk, con oltre il 66% delle attività settimanali (6 volte di più delle riunioni), e quindi questo si rivela il luogo in cui la maggior parte della produttività aumenta o diminuisce.
Anche alla scrivania le distrazioni sono sempre in agguato: le più comuni sono i rumori (46%), le interruzioni dei colleghi (43%) e il numero delle mail (28%).

Gli intervistati ritengono che dovrebbero essere maggiormente controllati i fattori ambientali, come temperatura, qualità dell’aria e mancanza di privacy. Ripensare, quindi, a un ambiente di lavoro adatto potrebbe eliminare molti problemi che influenzano negativamente la produttività.

Holger Reisinger, Senior Vice President di Jabra, commenta così i risultati dell’indagine: “La produttività è fondamentale per il successo e per restare competitivi. Ogni risorsa impiegata dovrebbe sfruttare ogni sua qualità e le sue migliori capacità a vantaggio dell’azienda, con processi e strumenti adatti a far sì che ciò accada. Nonostante molte aziende abbiano progettato spazi di lavoro per migliorare la cooperazione e investito nella tecnologia per rendere riunioni o call più semplici e user friendly, questo approccio non apporta il beneficio sperato. I manager hanno quindi bisogno di rivalutare le necessità dei loro lavoratori per assicurare la produttività del business.”

http://blog.jabra.com/downloads/
Issue that negatively impact productivity at work

La chiave è la tecnologia
Lo studio sottolinea anche che una scarsa produttività incide sulla capacità di attrarre e trattenere il personale, così come le distrazioni sul posto di lavoro incidono in maniera significativa sull’equilibrio vita-lavoro.

Oggi una parte importante dei lavoratori specializzati è in difficoltà a completare le proprie mansioni entro la fine della giornata, ben il 36% le termina fuori dall’orario di lavoro.

Per facilitare i dipendenti e velocizzare alcuni processi, spesso si ricorre a dispositivi tecnologici come lavagne digitali, speakerphone, o programmi di project management, mappe mentali o brainstorming.

Eppure l’utilizzo di questi strumenti è spesso controproducente, si pensi al tempo medio necessario per organizzare una riunione o una “semplice” conference call: il 25% di queste inizia in ritardo a causa di problemi tecnici, e di conseguenza si perdono in media più di due minuti e mezzo a riunione. A seconda del numero dei partecipanti il tempo perso – e quindi il costo - può aumentare.

Il 71% delle riunioni si svolge in un solo luogo, mentre il 29% prevede più sedi, e dunque l’ausilio della tecnologia è fondamentale. Ma spesso i lavoratori stessi faticano a utilizzarla, e il 50% dichiara di riscontrare a causa di ciò disagi significativi e irritanti.

Conclude Reisinger: “La vera sfida è quella di saper creare un equilibrio tra collaborazione e concentrazione. Finora sono stati fatti grandi passi per favorire maggior interazione e comunicazione tra i lavoratori, ma bisogna proseguire in questa direzione affinché non si perda tempo nell’utilizzo di supporti tecnologici inefficaci. Ecco perché uno spazio di lavoro consono che si adatti all’individuo, alla sua specificità e al suo ruolo è la nuova strada che un ambiente lavorativo realmente produttivo deve percorrere.”

giovedì 18 febbraio 2016

LA FORMAZIONE AZIENDALE COME STRATEGIA DI SUCCESSO


Continua l'intervista con Stefano Pigolotti, imprenditore di successo e fondatore di Vikyanna, un agevolatore di impresa che, tramite una filosofia aziendale coraggiosa, permette agli imprenditori di aumentare la loro capacità di scelta per garantirne il successo.

COME SI INTUISCE SE UNA AZIENDA AVRÀ SUCCESSO ?

Ogni azienda, di qualsiasi livello o dimensione o di qualsiasi settore operi è composta dal prodotto, dalla capacità di venderlo e da una buona gestione finanziaria.

Stefano Pigolotti
Non esiste un imprenditore che abbia in se tutte le doti necessarie per eccellere nei tre elementi.
Quindi, per rispondere alla domanda, un’azienda porta con se un potenziale successo se colui o coloro che la guidano hanno idee brillanti che possano generare un buon prodotto, uno staff che permetta la generazione di una rete vendita adeguata ed un controllo finanziario di supporto.


CHE CONSIGLI TI SENTIRESTI DI DARE A COLORO CHE VOLESSERO DIVENTARE IMPRENDITORI DI SUCCESSO?

Sarebbe troppo semplice e troppo filosofico rispondere : “avere coraggio” , vorrei invece concentrarmi su elementi pragmatici:

1. Puntare ad un prodotto che sia di grande necessità massiva
2. Generare un piano marketing accattivante e che tenga conto di tre fattori :

  • Interessamento di molti venditori da selezionare solo successivamente
  • Formazione innovativa e non solo legata al prodotto
  • Piano pubblicitario a sostegno della fase di startup
3. Struttura aziendale che coordini la parte amministrativo-finanziaria

Questi primi tre punti ci indicano i margini della strada da percorrere: sono i punti analitici il nostro cervello.
Per sostenere la nostra istintività dobbiamo appoggiarci ad ulteriori elementi che riguardano maggiormente la nostra persona.
  1. Contenere le influenze negative delle nostre paure, evitare quindi decisioni affrettate per evitare di pensare e spaventarci così come è inutile continuare a rimuginare sui rischi a cui la decisione da prendere ci esporrebbe.
  2. Aumentare la consapevolezza di ciò che realmente generando maggiore autostima,
  3. Permetterci anche delle piccole “follie decisionali “ in modo da notare che il coraggio non ci manca 
 Questi tre consigli ci permettono di allenare la nostra “pancia” cioè quella parte istintiva che vive dentro di noi e che se messa al servizio della nostra impresa ci può far fare la reale differenza.
Per concludere questo breve escursus sui suggerimenti per misurarsi come imprenditori di successo, non possiamo prescindere dall’analizzare la componente sentimentale.
Allontaniamo da noi l’idea che il buon Manager sia fatto di cervello e di pancia perché il vero
Leader , colui che fa l’impresa, mette in gioco tutto se stesso:
  1. Prestare la massima attenzione alle esigenze del proprio staff, senza divenirne schiavo, permette sicuramente di godere di quella stima che ci permette di non sentirci mai soli e di avere, anche nei momenti più bui, un consiglio non interessato ma di comune prospettiva.
  2. Quando si scelgono delle strategie marketing bisogna avere quella sensibilità che ci permetta di immedesimarci sia nel cliente finale cosi come nel nostro consulente commerciale. Otterremo così maggior efficacia nelle scelte strategiche .
  3. Se esprimeremo molti sentimenti positivi, quale la passione, l’amore, la fiducia, la gestione dell’imbarazzo, il rispetto , la nostra azienda si connoterà di un elemento fondamentale per il successo: la coerenza.
Mi posso permettere di dire ciò che penso e fare ciò che dico.
E’ evidente che questi consigli debbano essere esclusivamente alcuni, forse i più importanti, obiettivi da perseguire. Ci sono molte variabili che devono essere analizzate per poter far aderire al meglio la parte formativa e informativa a quelle che sono le reali esigenze dell’azienda costituenda o già di successo.
Di sicuro miscelare testa, cuore e pancia è il metodo più contemporaneo che oggi viene richiesto a un’azienda per prosperare.
Bisogna avere l’umiltà , ed allo stesso tempo la giusta arroganza intellettuale per poter definire ciò che sono i nostri punti di forza che diventeranno inevitabilmente patrimonio sociale della nostra azienda e i punti di debolezza che si evidenzieranno come lacune da colmare per il tramite di persone che diverranno , o sono, il nucleo fondante della nostra impresa.
Avere l’onestà di riconoscere i propri talenti è un primo importantissimo passo, ma avere la forza di allenarli e compensare le nostre mancanze con altre figure con cui condividere il percorso è un atto di puro coraggio .

VIKYANNA: L'AGEVOLATORE D'IMPRESA. INTERVISTA A STEFANO PIGOLOTTI

Abbiamo intervistato Stefano Pigolotti, imprenditore di successo e fondatore di Vikyanna, un agevolatore di impresa che, tramite una filosofia aziendale coraggiosa, permette agli imprenditori di aumentare la loro capacità di scelta per garantirne il successo.

Stefano Pigolotti
Stefano Pigolotti

COME SI DIVENTA IMPRENDITORE DI SUCCESSO?

Avendo coraggio, il coraggio di seguire la propria istintività imprenditoriale incanalandola in un percorso analitico che limiti i rischi, giungendo quindi a poter effettuare delle scelte non necessariamente giuste o sbagliate.

Avere l’essenza dell’imprenditore non vuol dire necessariamente avere una dote dalla nascita, ma sicuramente un talento che si può allenare. È attraverso la formazione che possiamo permetterci di far crescere il coraggio necessario a superare le nostre paure.

Talvolta una felice intuizione non viene cavalcata perché temiamo di sbagliare, altre volte prendiamo una decisione per puro istinto. In tutti e due i casi è la paura che là fa da padrona e ci porta a NON SCEGLIERE .


QUANTO INCIDE LA CAPACITÀ SCEGLIERE?

Nella vita ognuno è libero di scegliere la propria strada, il proprio cambiamento. Sconsiglio tuttavia di non scegliere, perché è il cammino che conduce direttamente al fallimento.
Come fare quindi a SCEGLIERE?
Nell’ultimo ventennio l'imprenditoria ha basato le proprie scelte su analisi approfondite di ogni possibile rischio, depotenziando la forza di una scelta istintiva in quanto considerata portatrice di alto rischio.
Ma l’imprenditore è colui che segue il proprio istinti per gli affari?
Reputo che le analisi, i controlli di gestione, le proiezioni economiche siano strumenti necessari ad indicare la via ed ad evidenziare i rischi, non è solo la capacità di scelta istintiva dell’imprenditore che può definirci veramente imprenditori di successo.
Usando regole semplicissime, aderenti alla propria personalità, ogni imprenditore, Manager, CEO… ogni key-man senza esperti, super computer o sfere di cristallo riesce a prendere decisioni sensate.